Sugli affitti girano leggende metropolitane che meriterebbero una menzione in un premio letterario di fantasia. Spesso assisto alle discussioni di alcuni proprietari sull’opzione di affittare il proprio immobile: i più avveduti temono che gli inquilini non pagheranno, quelli più scettici credono che non avranno una rendita sufficiente e riavranno la casa in pessime condizioni. Niente di più sbagliato.
Un immobile può essere fonte di rendita: basta che il proprietario lo faccia in maniera responsabile. A chi vuol affittare il proprio immobile per un periodo medio lungo, offrirò una guida per trarre il massimo profitto, dando per scontato che l’aspirante locatore abbia scelto un buon inquilino.
Il proprietario deve seguire 7 semplici regole.
- Concedere in locazione un immobile in ottimo stato di manutenzione in modo da ridurre al massimo per l’inquilino le spese di manutenzione ordinaria.
- L’immobile non deve esser arredato. A parte la cucina, è meglio fare in modo che al mobilio ci pensi il locatario, in modo da responsabilizzarlo ed evitare discussioni sull’esatto funzionamento degli oggetti. Allo stesso tempo l’aspirante inquilino vi dimostrerà così di avere un minimo di solvibilità economica, visto che investirà almeno 4 mila euro per arredare casa.
- Chiedere garanzie, come fideiussioni bancarie o personali in base alla professione del futuro conduttore, valutando il suo reddito e se ha delle proprietà immobiliari. Nel caso di inquilini giovani è possibile far intervenire in qualità di garanti i genitori.
- Se si tratta di una coppia, meglio cointestare il contratto.
- Cercare di capire il periodo minimo che l’inquilino intende rimanere. L’ideale sarebbe affittare l’abitazione il più a lungo possibile alla stessa persona, ammortizzando così i costi di ristrutturazione e di un’eventuale ripulitura dell’immobile una volta che vi verrà riconsegnato.
- Chiedere un congruo deposito cauzionale direttamente proporzionale allo stato dell’immobile. Un buon inquilino per una bella casa con una buona ristrutturazione è disposto a dare un buon reddito e le garanzie richieste.
- Scegliete molto bene il contratto. Non trascurate il contratto in concordato in regime fiscale di cedolare secca, che abbiamo approfondito in un precedente blog. Abbiamo parlato delle agevolazioni fiscali che vi consente: invito anche chi in passato ha fatto un contratto a canone libero a ridiscutere i termini contrattuali con il proprio inquilino, sostituendolo con quello in concordato.
Chi vuole affittare dovrebbe immaginare la sua proprietà come uno strumento finanziario, che deve produrre ricchezza rivalutando il proprio valore nel tempo. Seguire questa piccola guida vi aiuterà a sentirvi più sicuri, ma per affittare un immobile è necessario seguire una sola regola: cambiare mentalità.
Roberto Sette