In Italia si contano 60 milioni di animali domestici. Che siano conigli o furetti non c’è bisogno di un genio della matematica per leggere dietro questa tendenza i milioni di connazionali che considerano il proprio animaletto come uno di famiglia. Nonostante il trend odierno, sempre più spesso mi capita di parlare con clienti che, nel corso di una trattativa, mi chiedono se nel condominio sono ammessi animali domestici.
La curiosità è comprensibile, perché è frutto di una cultura che spesso ha associato l’animale in casa a una serie di problemi, che in realtà chi sceglie di adottare un “pet” sa gestire molto bene (e nei limiti dell’educazione).
Vorrei tranquillizzare i possessori di un animaletto: i nostri amici pelosi possono vivere serenamente accanto a noi in qualsiasi condominio e appartamento!
Noi italiani vantiamo in questo campo un primato. Infatti in base alla recente riforma del condominio è stato introdotto all’articolo 1138 del Codice Civile il seguente comma: “le norme del regolamento di condominio non possono vietare di possedere o detenere animali domestici” e questo vale anche per i condomìni che precedentemente a questo articolo di legge prevedevano nel proprio regolamento il divieto per i condòmini di possedere animali domestici.
L’avamposto del nostro Paese in questa tematica è una notizia confortante: questa normativa dà lustro al nostro senso civico nei confronti degli animali rispetto a tanti altri Paesi europei, dove ciò non è previsto.
Un piccolo passo per la legge italiana, un grande passo per l’umanità.
Roberto Sette